Il Glossario delle buone forchette

Glossario in cucina

Glossario in cucina
Per dimostrare di essere dei veri gourmand, come trendsetting impone in questi anni, occorre essere provvisti di alcune parole "tecniche", utile da sfoggiare in cucina o in locali chic per dimostrare a tutti la propria competenza.

A New York e in UK i cuochi più in voga sono vere e proprie celebrities cui si chiede l’autografo e addirittura, in alcuni casi, si creano veri e propri club di groupies affezionate agli chef (un esempio su tutti: Gordon Ramsey coi suoi programmi di cucina su Sky).
I maestri dei fornelli spagnoli campeggiano sulle copertine delle riviste di mezzo mondo in qualità di inventori delle nuove formule che regolano l’haute cousine.

A parte questo però, noi italiani rimaniamo quelli per cui il perno della serata ruota sempre intorno alla scelta del ristorante.

Il bar hopping - cioè una serata in giro a bere - per gli italiani è un’eccezione e il rituale dell’aperitivo viene scelto con l’attenzione di non rovinarsi l’appetito coi buffet di tartine e pizzette.

Oltre alla prima parola della nostra guida, il “bar hopping”, ecco il resto della nomenclatura culinaria; una serie di parole tecniche adatte ad ogni vernissage, finger food o normale appetizing mondano:

Parole tecniche in cucina
Parole tecniche in cucina
Foodie
:
Bella definizione di derivazione USA, molto di moda negli ultimi tempi. I foodies sono appassionati/fanatici del cibo e della gastronomia in generale e spesso lavorano nel settore.

Il foodie parla di cibo, ne scrive, non si perde una degustazione o l’apertura di un nuovo locale dedicato alle meraviglie della tavola. Un primo passo per diventare foodie potrebbe essere quello di imparare questo glossario!

Comfort food:
Traducibile con “le ricette della mamma”. Sono i piatti dell’infanzia, quelli con cui siamo cresciuti. Spesso gli chef più osannati basano le loro creazioni direttamente dal loro imprinting culinario, fatto di cibi antichi e poveri, da cui ne traggono dei personalissimi comfort food che diventano poi dei piatti di successo.
Se avete visto “Ratatouille” della Disney…beh, il lieto fine avviene proprio grazie ad un comfort food! Il nome della pellicola stesso è anche il nome del più famoso piatto comfort food che tutti (i foodies…) conoscono.

Show food :

La spettacolarizzazione della cucina: dal “body sushi” (mai provato? fatelo!) alle acrobazie di pizzaioli e cuochi, per finire con l’apoteosi di Jamie Oliver che cucina in arene e palasport di fronte a migliaia di persone e, mentre trascorrono gli 11 minuti di cottura della pasta, si scatena in assolo di batteria.

Fusion food :

E’ l’unione di diverse tipologie culinarie; sia per un approccio ed un incontro di gusti e sapori, ma anche per un avvicinamento di culture. Oriente-Occidente la più attiva in tal senso.

Locavoro:

Colui che è assolutista del territorio. Quasi un nazionalista a dimensione locale della cucina: compra e consuma solo prodotti di stagioni e nelle loro zone d’origine. Il locavoro (accento sulla “a”), ad esempio, mai mangerebbe mozzarella di bufala a Milano.

Vegetariano:

Difficile? No! Colui che non mangia carne. Questa è presente anche sul più classico vocabolario.

Crudista:

Al medesimo credo del vegetariano, aggiunge anche il non mangiare derivati di animali e cibo cotto. Motivazione? “l’uomo è l’unico animale che cuoce il suo cibo modificandone la sua struttura molecolare; siamo la specie più colpita da malattie”. Vive di frutta, verdura, noci e semi.

Stellato/Forchettato:

Aggettivo riferito a ristoranti menzionati su guide di prestigio (Michelin, Gambero Rosso) e siti web dedicati. Siti che spesso ribaltano i giudizi delle guide cartacee più annoverate, secondo molti troppo scioviniste e ormai poco autorevoli.

Anche la parola vuole la sua parte a tavola; trovate quindi posto per un vocabolario di parole tecniche da cucina accanto alle posate.
Bon appétit!


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